Luca 9,1-6 .
In quel tempo, Gesù convocò i Dodici e diede loro forza e potere su tutti i demòni e di guarire le malattie. E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi.
Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche. In qualunque casa entriate, rimanete là, e di là poi ripartite. Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro città e scuotete la polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loro».
Allora essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni.

Non sarà un caso che la prima evangelizzazione è segnata da un viaggio. Ma dove li manda Gesù questi discepoli neo patentati? A scorrazzare di villaggio in villaggio, senza un luogo dove concludere il viaggio, ma solo case dove rimanere e da cui poi ripartire. Un viaggio continuo.
Ma se ci pensiamo bene i Dodici sono già in viaggio con Gesù, perché Gesù di fatto sta evangelizzando già di villaggio in villaggio e prosegue senza sosta il suo cammino verso Gerusalemme. Quindi un viaggio nel viaggio. Un viaggio senza meta quello dei Dodici e senza neppure bagagli. Sì, perché il vero viaggio ha a che fare con il cammino. Quel cammino che è la metafora della vita. Per questo necessita di un alleggerimento di bagagli, di spogliarsi di pesi inutili. In questo viaggio il vero bagaglio lo portiamo e lo arricchiamo dentro di noi.
L’uomo nasce per camminare e il cristiano sa che lungo il cammino deve annunciare il Regno.
E la meta qual è? La meta è Gesù! Perché alla fine i Dodici torneranno da Gesù. Cioè il loro cammino è un ritorno a casa. Come il cammino della vita del resto. E’ un ritorno alla nostra vera Patria.
Signore, resta sempre accanto a noi nel nostro cammino
per sostenerci nella ricerca del tuo volto di luce.
Buon cammino!
le sorelle clarisse