IL PIU’ PICCOLO E’ IL PIU’ GRANDE

Matteo 11,11-15 .

In quel tempo, Gesù disse alle folle:
«In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.
Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli subisce violenza e i violenti se ne impadroniscono.
Tutti i Profeti e la Legge infatti hanno profetato fino a Giovanni. E, se volete comprendere, è lui quell’Elìa che deve venire. Chi ha orecchi, ascolti!».


Se dovessimo parlare in termini di merito, dovremmo dire che Giovanni Battista è in “pole position” per coerenza, autenticità, radicalità, affidabilità e chi più ne ha più ne metta. Eppure, specifica Gesù, anche il più piccolo dei discepoli è più grande di lui! E ci fa intendere che, di Giovanni, dobbiamo imitarne la forza interiore, la sua violenza intesa come volontà ferma, la sua capacità di rinuncia a ciò che distoglie dal Regno, la sua capacità ad affrontare la violenza che sempre si scatena contro gli uomini di Dio, ieri e oggi.
Diciamocelo: davanti a Giovanni Battista il nostro cristianesimo da poltrona e pantofole vacilla… Ci è mai costata una presa in giro la nostra appartenenza al Vangelo? Un’occhiata di compatimento la nostra affermazione a favore della vita o dell’onesta al lavoro? Una battutaccia la nostra fedeltà al nostro coniuge?
Questo accade, nei nostri tolleranti tempi. Se siamo cristiani un po’ politicamente scorretti, non fanatici, ma fedeli all’essenza del Vangelo, prepariamoci a qualche piccola persecuzione. E se – invece – non ci è mai successo di dover pagare a causa della nostra fede, i casi sono due: o viviamo in un eremo, o proprio non si vede che siamo discepoli!

Dacci il coraggio della fedeltà, Signore, dacci l’ardore dei martiri e la coerenza dei profeti. Marana thà, vieni Signore Gesù!

Santa giornata!
le sorelle clarisse