Luca 11,37-41 .
In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo.
Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro».

Immaginiamoci questa scena:
Il sacerdote deve passare a benedire le case. Noi ci teniamo a far belli figura, a far vedere la casa in perfetto ordine. Ma non c’è tempo per completare al meglio le pulizie, e così decidiamo di tenere una stanza chiusa con tutta la confusione e anche con la sporcizia in eccedenza delle altre camere. Arriva il sacerdote e dice subito: “Quest’anno ho deciso di benedire ciascuna stanza. Apritele tutte!”… Che vergogna! Vorremmo scomparire… Eppure Gesù con noi fa proprio così: vuole visitare tutto di noi stessi, e vuole partire proprio da lì: dalla sporcizia del nostro cuore.
I farisei del Vangelo invece non si pongono il problema. Loro, l’interno sporco non lo apriranno mai. Per loro esiste solo l’esterno, la superficie, la parte visibile. Gli scheletri sono ben chiusi dentro gli armadi e la polvere ben spazzata sotto il tappeto. Tutto in perfetto ordine, nessuno può dirgli nulla: solo che tutto puzza di vecchiume e di falso.
Il Signore oggi, con questa Parola, ci invita ad essere sinceri e leali con lui e ad aprirgli il nostro cuore nonostante la confusione che vi si annida: tanto non si bara davanti a Dio!
Rilevo delle incongruenze tra la mia dimensione interiore e quella esteriore?
Di solito cosa mostro di me agli altri?
Buona giornata!
le sorelle clarisse