Matteo 4,18-22 .
In quel tempo, mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedèo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.

Nell’atto vocazionale Gesù dapprima guarda e poi chiama: prima adocchia e poi attrae a sé.
Ma questo processo funziona esclusivamente con il sì dell’uomo. Infatti, come spiegava bene sant’Agostino, “colui che ti ha creato senza di te, non ti salverà senza di te”.
Se ci pensiamo, a noi nessuno ci ha chiesto di venire al mondo. Siamo venuti e basta. Ma per la salvezza è diverso. Dio non permetterà una rinascita al cielo senza il nostro accordo. Perché per il cielo siamo stati creati e non per la terra. La terra è semplicemente un passaggio, il foglio in bianco dove firmiamo l’assenso per il cielo.
Questo assenso trova fondamento nella vocazione, nella sua chiamata. Che altro non è che uno sguardo d’amore che trafigge il cuore di chi si abbandona.
Cosa c’è di più bello che essere guardati da Gesù? Diciamocela: è sempre più stimolante l’essere scelti da qualcuno piuttosto che scegliere qualcuno. Se poi quel qualcuno è il Dio che ti ha creato…beh, allora si capisce perché Andrea e compagni pescatori oggi hanno cambiato mestiere, paese e la stessa vita…
“Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi”
Buona festa di sant’Andrea!