Giovanni 14,27-31a .
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.
Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.
Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».

La pace che ci dona il Signore non ha nulla a che vedere con la pace che porta il mondo. Spesso abbiamo un’idea approssimativa della pace: come assenza di conflitto, principalmente, ma anche come raggiungimento di un benessere economico e mentale che raramente la vita offre.
La pace di cui parla il mondo, spesso, è la pace dei cimiteri, la pace che i più forti impongono ai perdenti, la pace del compromesso politico. E il mondo occidentale ci propone un modello di pace e di realizzazione che esalta la ricchezza, il successo, l’apparenza. Siamo continuamente bombardati da messaggi ambigui: se siamo inquieti è perché non siamo sufficientemente belli, o giovani, o ricchi, o famosi.
No, non è pace, quella che promette il mondo. È solo inganno.
La pace che dona Cristo è la consapevolezza di quanto siamo amati, di quanto valiamo agli occhi di Dio, del ruolo che ognuno riveste nella salvezza del mondo. Se ci scopriamo amati sappiamo dove fissare lo sguardo, dove orientare la nostra speranza, dove ancorare le nostre certezze. Possiamo essere felici anche in mezzo alla tempesta perché la nostra gioia non si esaurisce in un’emozione, ma nella consapevolezza di essere di Dio.
“Nella tua volontà è la nostra pace.”
Buona giornata!